Caltanissetta - Guida Turistica

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.: MANIFESTAZIONI
 La Coppa nissena è una competizione automobilistica che si tiene ogni anno a Caltanissetta. E' una gara del tipo cronoscalata ed è una prova valida per il Campionato Italiano velocità montagna e Trofeo della Montagna. La lunghezza del percorso è di 4904 metri e la pendenza media è del 4,19%. La data della prima coppa nissena risale al 24 maggio 1922, in occasione dell'inaugurazione del monumento ai caduti della Grande Guerra, in Viale Regina Margherita a Caltanissetta. Il percorso dell'epoca era lungo 166.6km, da percorrere in due giri, con partenza Sant'Anna e arrivo a Imera, passando per Capodarso e Castrogiovanni (oggi Enna). La prima edizione venne vinta da Luigi Lopez, al volante di una Itala.
  La coppa Nissena per lo scoppio della seconda guerra mondiale in primis, ma anche per motivi organizzativi scompare dal calendario per 25 anni. Il ritorno solo nel 1949, con una nuova formula: quella di cronoscalata o gara in salita e il percorso si accorcia a soli 12 km.
  Negli anni Sessanta la gara diventa prova valida per il Campionato Nazionale Velocità conduttori, categoria Turismo, e del Trofeo della Montagna. Dal 1968, con la Ferrari Dino 2000 del vincitore Latteri, si apre l'era dei prototipi. Protagonisti di quegli anni furono: Facetti, Scola, Vaccarella e Nesti. A metà degli anni Settanta il percorso viene nuovemante modificato: tagliato il rettilineo di Santa Barbara, i curvoni Averna, il ponte Nocilla e la perigliosa curva del "quartararo". Nel 2006 la Coppa nissena tocca quota 53 ed è prova valida del CVIM e campionato europeo autostoriche. Oggi come allora, la coppa nissena continua a radunare migliaia di appassionati da ogni parte di Sicilia e d'Italia.
  La Settimana Santa a Caltanissetta
  Durante la settimana che precede la Pasqua, si svolge per le impervie vie del centro storico di Caltanissetta la manifestazione denominata "A simana Santa" (La settimana Santa). Una rappresentanza dei dieci mestieri più antichi (barbieri, pittori, ebanisti, muratori e gessisti, panificatori, marmisti, carpentieri, calzolai, idraulici e fabbri) sfila in processione il Mercoledì Santo, aprendo ufficialmente la manifestazione. La sera del Mercoledì è il turno delle "varicedde": statue in cartapesta e gesso, rappresentanti la passione di Cristo. Simili alle "varicedde" sono le vare, eguali per scena rappresentata ma di dimensione molto maggiore. È la processione di quest'ultima il punto focale di tutta la settimana santa. Sebbene a sfondo religioso, la Settimana Santa perde di anno in anno un qualcosa in termini di adesione di fede, lasciando spazio ad uno sfondo di folklore. L'unica tra le processioni che ancora trasmette forte sensazioni di misticismo è quella del Cristo Nero. Tradizione vuole che un gruppo di "fogliamari" (coloro i quali raccolgono erbe selvatiche e verdure) trovò un crocefisso in legno nero; nessuna successiva pittura riuscì a modificare quel macabro colore. Sono gli stessi fogliamari che accompagnano la particolare raffigurazione del Cristo in croce per le vie più degradate della città, la sera del Venerdì Santo. La manifestazione si conclude il sabato subito precedente la domenica di Pasqua. In una scalinata molto suggestiva prende atto la rappresentazione della "scinnenza". Visitatori da tutta Italia, raggiungono il luogo per ammirare il suggestivo spettacolo offerto dalla Maestranza e da tutti coloro prendono parte a manifestazioni e rappresentazion